Mostra dossier:
Segantini. All’ovile – Genesi di un capolavoro
(20 maggio – 20 ottobre 2022)
Dato il grande interesse, la mostra temporanea rimane anche durante la stagione invernale (10 dicembre 2022 — 20 aprile 2023).
Sotto la curatela di Annie-Paule Quinsac, esperta dell’artista e del divisionismo italiano, e di Mirella Carbone, direttrice artistica del Museo Segantini, con la partecipazione delle rinomate Gallerie Maspes di Milano, proponiamo una mostra dossier dedicata al dipinto All’ovile, un capolavoro del 1892. Il dipinto fa parte di un ciclo di tre opere dedicate agli effetti della luce di lanterna in un ambiente chiuso e buio. Le tre tele ripropongono con un linguaggio sperimentale moderno la tradizione luminista seicentesca, che Segantini ben conosceva. La prima opera, la più monumentale, “Le due madri. Studio di lanterna” del 1889, si trova alla Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano; la seconda, “All’arcolaio”, del 1891, è conservata in Australia alla National Gallery di Adelaide. Tutte e tre le opere sono di altissima qualità, tuttavia l’effetto magico della luce, che ammanta la scena di trascendenza, è particolarmente percettibile in “All’ovile”, proprio per la dimensione più intimista di questo quadro. Per quanto riguarda la tecnica divisionista, qui Segantini va oltre la resa suggestiva della luce tramite trattini di colori puri giustapposti. L’utilizzo di oro in polvere e in particelle incorporate all’impasto fresco consente all’artista di accentuare le vibrazioni della luce con un suggestivo luccichio. Come sempre colpisce la sua capacità di suggerire la fisicità delle cose: dal vello delle pecore al tessuto del vestito della donna e al suo volto, al legno della mangiatoia, diverso da quello della culla, tutto prende vita.
Nella mostra il dipinto sarà affiancato da una serie di immagini, che risultano sia da analisi chimiche di microcampioni di colori che da analisi non invasive fotografiche e spettrografiche, realizzate dagli studiosi Davide Bussolari e Stefano Volpin. Questi ingrandimenti permettono ai visitatori di comprendere meglio il lento percorso creativo dell’artista e di scoprire l’insospettabile, l’esistenza cioè di un’altra tela poi cancellata dalla sovrimposizione del dipinto finale.
Che il motivo della luce di lanterna in un interno, con le sue valenze simboliche, abbia affascinato e ispirato durevolmente l’artista, lo dimostrano altre opere esposte quest’estate al Museo Segantini, come i disegni I miei modelli (1890) e All’arcolaio (1891–93). A questo gruppo di lavori sono contrapposti poi nella mostra due capolavori della collezione Otto Fischbacher Giovanni Segantini Stiftung, in deposito al museo: un dipinto e un disegno intitolati entrambi Ritorno all’ovile. Se la luce della lanterna all’interno della stalla è simbolo di calore, sicurezza e tregua, anche se solo temporanea, dalle fatiche della vita del pastore, il dipinto Ritorno all’ovile del 1888 raffigura invece un esterno dominato dalla luce fredda e ostile di un crepuscolo autunnale. L’atmosfera di mestizia e rassegnazione, accentuata dalla figura curva della pastora stanca di ritorno dal lavoro, è mitigata tuttavia da un particolare, l’ingresso della stalla fortemente illuminato, promessa di ricovero e riposo. Nel disegno più tardo, Ritorno all’ovile del 1891–92, lo stesso motivo è rappresentato in una forma simbolicamente accentuata.