Tra Milano e Maloja – il significato di luce e ombra nell’opera del giovane realista e del maturo simbolista Segantini
Mostra estiva: 20 maggio — 20 ottobre 2024
Vernissage il 22 giugno alle 17:30
Dal maggio 2024 all’aprile 2025 l’associazione “Chesas da cultura Engiadina” realizza una mostra collettiva che coinvolge 14 istituzioni culturali dell’Alta Engadina (musei, atelier di artisti, biblioteche e archivi). Le singole istituzioni, specializzate soprattutto nel campo dell’arte e della storia della cultura, presenteranno Il tema generale della mostra, “Splendur e sumbriva — luce e ombra in Engadina”, in modo specifico a seconda del loro orientamento.
Giovanni Segantini (1858–1899) è celebre come pittore di paesaggi montani e in particolare come evocatore dell’intensa luce alpina. Meno noto è il fatto che il suo interesse, anzi la sua passione per la sperimentazione con effetti e fenomeni luminosi è già evidente nelle primissime opere e funge da filo rosso lungo tutta la sua produzione.
Una parte della mostra estiva al Museo Segantini è perciò dedicata a un gruppo di opere giovanili, raramente esposte e dunque poco conosciute, realizzate tra il 1879 e il 1881, che ritraggono sia vedute luminose della Milano dei navigli, sia suggestivi interni scuri, come l’Antisala del convento (1880) o Il Coro della Chiesa di Sant’Antonio in Milano (1879).
In particolare in questi ultimi dipinti, Segantini si dimostra un audace sperimentatore nella ricerca di sorprendenti effetti di luce: Confronta gli spettatori con interni immersi nell’oscurità, con lampi di luce improvvisi e misteriosi, con la tendenza ad accentuare fortemente i contrasti di luce e ombra.
Accanto a questo gruppo di opere della fase creativa milanese, la mostra estiva esporrà dipinti e opere grafiche del tardo periodo savogniniano ed engadinese, in cui Segantini si dimostra un maestro assoluto nella resa della luce d’alta montagna, attribuendo tuttavia al buio, ai crepuscoli, alle ombre un significato simbolico non meno importante.